Non mi sono mai impegnata in politica, non ritengo di esserne capace.
Io sono zero diplomazia, poco incline a giochi e giochini, a schieramenti; ho un fin troppo accentuato disprezzo per l'ingiusto. Sono una di quelle persone che per prima cosa si ridurrebbe lo stipendio, perchè riterrebbe immorale percepire tanti soldi per far poco, anzi pochissimo, spesso proprio nulla. Con simili premesse è assolutamente chiaro: non potrei mai fare politica, per come è intesa la politica oggi.
Mi sono però ritrovata ultimamente a seguire dibattiti politici, incontri, tavole rotonde, riunioni, tutte incentrate su un unico argomento: l'inserimento delle donne in politica, l'attività politica delle donne.
Da esterna a giochi di qualsiasi partito, la mia è un'analisi dal di fuori, da spettatrice. Queste le mie impressioni.
La prima è quella di un senso di profonda tristezza.
I dibattiti politici al femminile sembrano una sorta di serata dell'8 marzo, dove tutte sono lì a dire di quanto sia importante il ruolo della donna, del contributo che può portare nel discorso politico. Stronzate.
Sono loro, proprio loro le prime a non crederci, le prime a dare di se stesse un'immagine da veline. Poche parole e molti più fatti sarebbe meglio. E' come quando in una foresta cade un grande albero: fa casino e basta, come direbbe il caro Shakespeare "molto rumore per nulla". Quanto preziosi invece quei tanti alberi che in silenzio lavorano nella foresta e danno ossigeno, cioè vita.
Io, da donna, vorrei che le donne, che quando vogliono sono davvero straordinarie, mi convincessero della bontà del loro operato solo con i fatti, col lavoro silenzioso e produttivo.
Ma c'è sempre questa corsa a dire: "noi donne siamo svantaggiate"..."gli uomini in politica non danno spazio alle donne"..."le donne non votano le donne"...vero si, in parte è vero. Ma santo cielo, lottate.
Lottate per prendervi il vantaggio ed il vantaggio si prende mettendocela tutta e correndo più veloce degli altri.
Prendetevelo il vostro spazio, capo chino e al lavoro.
Sappiatelo conquistare il voto delle donne. Le donne sono diffidenti. Vogliono fatti concreti. Createli. Createceli. Fateci credere in voi.