Nella storia della televisione italiana, non esiste parola più evocativa di "CAROSELLO".
I vent'anni di durata di quel programma per i grandi (perchè erano spot pubblicitari) che aveva fatto impazzire tutti i bambini (perchè gran parte dei prodotti erano legati a piccoli cartoni animati con una storia continuativa), hanno segnato indelebilmente anche la storia del Paese, dei suoi costumi, del linguaggio e della sua cultura in genere: Calimero, Joe Condor, Carmencita e Caballero, oltre ai tantissimi attori testimonial (Ernesto Calindri, Virna Lisi, Franco Cerri, Gino Bramieri, Paolo Ferrari) ogni sera sono entrati nelle case degli italiani e sono diventati gente di famiglia.
Adesso la Rai ci riprova.
Stasera, alle 21.10, si tenterà di fare il miracolo con "Carosello Reloaded", per portare la nostra storia dentro al terzo millennio.
Per accaparrarsi il pubblico adulto non ci sarà molto sforzo: sarà talmente forte la leva sui ricordi d'infanzia, nonché l'attesa per l'ultima puntata de "Il Commissario Montalbano" e la curiosità per la prima puntata, che di certo farà il botto.
Il difficile sarà riuscire a fidelizzare il pubblico e a catturare l'amore dei bambini: i tempi sono troppo diversi, l'offerta televisiva troppo concorrenziale tra digitale e pay-tv.
Il tutto sta, dal mio punto di vista, riuscire a creare degli spot divertenti ed abbastanza furbi, tanto da entrare con i loro tormentoni nel linguaggio comune.
Ecco la vera sfida di Rai Uno, a cui va il plauso anche solo per l'enorme coraggio dimostrato nel voler mettere mano ad un pezzo di storia che merita almeno la visione attenta della prima settimana: siamo tutti suoi figli e, nei momenti importanti, dobbiamo stringerci tutti intorno a MAMMA RAI.
".... e dopo "Carosello", tutti a nanna..."