mercoledì 4 marzo 2015

SERIE TV: "EMPIRE", "FORTITUDE", "THE BLACKLIST"2 ED "HOUSE OF CARDS"3


C'è stato un tempo in cui gli attori delle serie tv erano un po' considerati di serie B: il telefilm era il trampolino di lancio per aspirare al grande salto verso il mondo del cinema, era come avere il foglio rosa in attesa della patente.
Adesso è tutto diverso, è quasi vero l'opposto e ne abbiamo avuto prova soprattutto nell'ultimo anno, quando la tv satellitare ha aperto quel meraviglioso canale che è Sky Atlantic che, da "House of Cards" a "True Detective", ha consentito di poter fruire di prodotti televisivi di eccellenza con attori premi Oscar.


Ieri sera su Fox è partito "EMPIRE", un fulletton che in America ha macinato ascolti stratosferici: è la storia di una famiglia di neri che ha costruito (con proventi illegali) un impero discografico (le musiche originali sono di Timbaland, oltretutto). Tra rap, hip hop, neri omosessuali, ambizioni, tamarroni con catene, super tamarrona avanzo di galera eccessiva ed impellicciata (l'attrice Taraji P. Henson già vista in "Think like a man") CHE HO GIA' DECISO CHE AMO ALLA FOLLIA, si è consumata la prima puntata di un prodotto che si dovrebbe schifare a prescindere, ma che è talmente così carico di tutto e troppo di tutto, che diventa impossibile da perdere.




Di "FORTITUDE" non si parla tantissimo, probabilmente perché la programmazione è in contemporanea con altri Paesi o per il dipanarsi abbastanza lento e poco comprensibile della trama, forse per i troppi personaggi, forse per la cupezza dell'ambientazione e del caso da risolvere, o forse per il gelo che avvolge luoghi e storia. Ciò non toglie che il prodotto sia una sorta di "Twin Peaks" ambientato tra i ghiacci che a me non dispiace per niente e per il quale si sono scomodati a recitare due attori di livello come Michael Gambon e Stanley Tucci.



"THE BLACKLIST"2 è ricominciato infittendo (come ci siano riusciti, è da capire) ancora di più la trama: nessun mistero è stato chiarito, ma se ne sono aggiunti altri a creare un caleidoscopio ambiguo che, probabilmente, aveva un unico scopo... quello di amare ancora di più alla follia quel super mostro totale di cattiveria e fascino che è Raymond "Red" Reddington (James Spader).



Su "HOUSE OF CARDS" non si può aggiungere niente, solo che stasera prende il via la terza stagione e non oso davvero immaginare che cosa combinerà quel mostro di Frank Underwood (Kevin Spacey) e fin dove arriverà la sua sposa Claire (Robin Wright)  che a me spaventa più del marito.

Direi che ce n'è per tutti i gusti, no?