mercoledì 9 marzo 2016

NOVE ANNI DI ALLEGRIA



Oggi è il compleanno di questo blog.

Negli ultimi tempi sono stata meno presente, ma questa paginetta rosa è una parte di me ed è sempre qui.

Grazie a tutti quelli che, nel corso di questi anni, sono passati qui a leggere, a commentare, a condividere visioni di orrori mediatici e non.

Spero di aver lasciato una briciolina di buonumore in ciascuno di voi e di avervi strappato almeno una risata.

Alessia

domenica 14 febbraio 2016

FESTIVAL DI SANREMO 2016 - TRIONFANO GLI STADIO



Un festival molto lungo, molto classico, che celebra la sua liturgia di Contiana maniera un po' come ha fatto lo scorso anno. 
Se nel 2015 a trionfare è stato un gruppo di giovani vecchi con le groupies novantenni, nel 2016 vincono dei vecchi un po' giovani che hanno ancora qualcosa da dire. 

Non ci stacchiamo dalla quella collocazione di "medietà" intesa come mediocrità in cui si è saldamente posizionato lo scorso anno e che, visti i risultati di ascolto, pare si avvierà anche il prossimo con una probabile edizione Conti ter.

Va riconosciuto al conduttore l'aver avuto uno sguardo più ampio sul panorama televisivo/musicale: lo spazio dato ai cantanti prodotti dai talent è stato in percentuale molto alto, abilmente mixato con un tocco di vintage chic (Pravo e Ruggeri, quei "vecchi" che in classifica si sono posizionati anche molto alti e che hanno tenuto egregiamente botta) e con dei lampi di artisti/personaggio (Elio e le Storie Tese/Bluvertigo/Arisa ma anche la stessa bravissima Virginia Raffaele) molto amati dai social e dal pubblico di cultura musicale medio/alta.

Insomma, Carlo Conti è un furbissimo vecchio volpone che ha tirato fuori dal calderone la sua ricetta vincente. 
Sanremo non è fatto dall'indice di gradimento, sono gli ascolti che contano e lui, che sa far di conto di nome e di fatto, ha vinto tutto.

Va riconosciuto al conduttore il merito di aver regalato uno spettacolo con una finale aperta e dall'esito non previsto, né scontato, né prevedibile. 
Non ricordo un Sanremo dove fino alla fine non è stato possibile capire con certezza chi avrebbe vinto. 
Molto sarà dipeso dal non aver mostrato la classifica parziale, lasciando quindi quel giusto pathos che in una gara (quello che poi alla fine è il Festival di Sanremo) è il sale di tutto.

La classifica 

16 Irene Fornaciari
15 Dolcenera
14 Alessio Bernabei
13 Valerio Scanu
12 Elio e le Storie Tese
11 Annalisa
10 Arisa
09 Rocco Hunt
08 Noemi
07 Clementino
06 Patty Pravo
05 Lorenzo Fragola
04 Enrico Ruggeri
03 Caccamo/Iurato
02 Francesca Michielin
01 Stadio

I Premi

  • PREMIO SERGIO BARDOTTI MIGLIOR TESTO: “AMEN” DI FRANCESCO GABBANI
  • NUOVO PREMIO MIGLIOR MUSICA “GIANCARLO BIGAZZI” – “UN GIORNO MI DIRAI” DEGLI STADIO
  • PREMIO SALA STAMPA “LUCIO DALLA” –  STADIO
  • PREMIO CRITICA MIA MARTINI – PATTY PRAVO


 I Vincitori

Mi sono commossa.
Io me li ricordo schifati da tutti a Sanremo con "Allo Stadio" e con il loro pezzo più bello dell'intera carriera "Canzoni alla Radio". 
Sempre ultimi. 
E Dalla che gli diceva di insistere.
Le parole di Curreri ("io questo palco lo odio e lo amo") ti fanno capire quanto cazzo soffrono gli artisti che senza traini mediatici alle spalle si sono dovuti fare un mazzo a capanna tutta la vita.
Veramente, ma veramente STRAMERITATO.

E’ stata davvero "LA SERA DEI MIRACOLI".

ONORE AGLI STADIO.


sabato 13 febbraio 2016

FESTIVAL DI SANREMO 2016 - QUARTA SERATA: FRANCESCO GABBANI VINCE TRA LE NUOVE PROPOSTE



Siamo in dirittura d'arrivo, anche quest'edizione del Festival di Sanremo sta per essere archiviata. 
E' dunque il momento dell'analisi e di andare al netto di tutto e parlare di canzoni, tirare le somme e prepararsi per la finale di stasera che si preannuncia di una lunghezza estenuante.



FRANCESCO GABBANI

E' stato amore a prima vista e primo ascolto, fin da quella serata di selezione di "Sanremo Giovani" andata in onda su RaiUno prima di Natale e che abbiamo visto credo io ed i parenti dei cantanti. Ho amato da subito "Amen", ho sostenuto Francesco Gabbani e la sua canzone facendola ascoltare a tutti, pur essendo convinta fin da allora che a spuntarla alla fine sarebbe stato Ermal Meta. 
La sua iniziale eliminazione mi ha buttata nel vero sconforto, non riuscivo a farmene una ragione. 
E poi, ecco che tutto diventa favola e succede quello che non ti aspetti. 
Si impalla il meccanismo e su twitter sono proprio i giornalisti (il cui parere incide al 50% sull'esito del giudizio) a scrivere fin da subito di non essere riusciti ad esprimere la loro preferenza. La Rai è costretta ad ammettere l'errore, la procedura viene ripetuta ed "Amen" passa il turno ed arriva in finale. Quando si esibisce, il pubblico dell'Ariston lo ascolta con tutta l'attenzione che merita e gli tributa l'applauso dovuto. Insomma.... un po' fenice che risorge dalle ceneri, un po' Cenerentola, Francesco Gabbani trionfa e vince il Festival, portandosi a casa anche il prestigioso riconoscimento del Premio della Critica intitolato a Mia Martini.
Credo non esista vittoria più bella da vivere e da poter raccontare.

I CAMPIONI

La prima cosa da dire è che, mai come quest'anno, molte canzoni hanno bisogno di ulteriori ascolti per essere apprezzate. Non sono immediate. 

Alla luce di ciò, ecco che il ruolo delle radio è fondamentale.

Sono in palla con Neffa: l'emozione l'ha fregato, il brano cresce ascolto dopo ascolto, c'è dentro tutto il suo mondo musicale e la sua cifra autoriale, la velata malinconia del suo "Sogni e Nostalgia" rappresenta - come l'artista Giovanni Pellino stesso - proprio la complessità di quelli della mia generazione e credo che avrebbe meritato di più. 

Amo Elio e le Storie Tesema "La Canzone Mononota" era un'altra cosa, di certo superiore a questa. I sette ritornelli di "Vincere l'odio" sono la dissacrante presa per il culo del festival e dei suoi motivetti scialbi da canticchiare. Insomma, non è il loro guizzo migliore, ma diciamocela tutta... ce ne fossero di artisti così... 

Gli Stadio hanno emozionato tantissimo durante la serata delle cover, ieri sera il pubblico chiedeva addirittura il bis; non mi dispiacerebbe un bel riconoscimento a questo storico gruppo che ha fatto sempre un po' la parte da mediano, di quelli che lavorano in silenzio e tirano fuori cose bellissime. Insomma, dopo tanti anni di carriera un posto sul podio ci starebbe tutto.

Francesca Michielin, disarmante nella sua dolcissima semplicità, emoziona, arriva e convince: si piazzerà alta in classifica.

Che possa piacere o meno, Rocco Hunt ha portato un pezzo giusto, è ritmato, radiofonico, a spingerlo ha un seguito fortissimo. La sua "Wake up" è trascinante, lui affronta il palco con una naturalezza da artista consumato.Credo che almeno tra i primi tre potrebbe arrivare tranquillamente.

Non non sono una sua fan, ma la canzone più bella di tutte, la più brava di tutti in questa edizione è ARISA
Sarà difficile la doppietta: il primo posto di "Controvento" è stato una sorta di risarcimento per non aver premiato il più meritevole "La Notte", ma forse non impossibile. 
Arisa è tecnicamente impeccabile, la sua voce arriva dritta come un treno e ti entra dentro. 
Se le cose procedessero con giustizia dovrebbe vincere lei.

E', tutto sommato, un anno un po' strano.
Non ci sono nomi dati vincenti fin in partenza, forse anche grazie al fatto che Carlo Conti non abbia mostrato la classifica parziale.

A rischio eliminazione ci sono Neffa, Dear Jack, Zero Assoluto, Irene Fornaciari e Zero Assoluto. 
Il televoto aperto ieri sera ne salverà solo uno.

Insomma, i giochi non sono fatti, potrebbe essere una finale da vivere attimo dopo attimo con la sorpresa che forse non ti aspetti.

L'unica certezza che ho, è che la serata sarà aperta da Francesco Gabbani che tornerà ad esibirsi con il suo meraviglioso brano.

AMEN.

venerdì 12 febbraio 2016

FESTIVAL DI SANREMO - TERZA SERATA: LE COVER, FRANCESCO GABBANI, DONATELLA VERSACE, GLI STADIO, EELST E GARKO AL DOPOFESTIVAL




E' la serata delle COVER, ma si parte subito con la gara diretta delle ultime quattro Nuove Proposte.

Tra Miele e Francesco Gabbani, passa la prima ed è l'inizio di un dramma. Io non riesco ad elaborare il lutto, il mondo si è fermato, resto persino indifferente alle successive porcherie di Mamhoud e di Michael Leonardi. Passerà Mamhood (o come cavolo si chiama) e passeranno anche i suoi pantaloni da samurai depresso. 

Sono inconsolabile.

Cominciano le esibizioni dei big ed un labile sussulto di speranza mi fa pensare che forse non dovremmo farci troppo male.

MA NON BASTA UNA BELLA CANZONE PER FARE UNA BUONA PERFORMANCE.



Tra diverse cose da dimenticare, menzione d'onore a

- Noemi "Dedicato": la meravigliosa canzone è assolutamente nelle sue corde, l'arrangiamento è molto ritmato, lei fila via tostissima e sicura, si diverte e ci diverte. Molto molto piacevole.
- Patty Pravo "Tutt'al più": Patty Pravo che canta un brano di Patty Pravo, presenta Patty Pravo, dirige l'orchestra il maestro Patty Pravo.
- Elio e le Storie Tese "La quinta di Beethoven" di Walter Murphy trasformata in "Quinto Ripensamento". Qui basta semplicemente citare il mio GURU Ernesto Assante: "Chi non ama Elio e Le Storie Tese è obbiettivamente morto".
 - Francesca Michielin "Il mio canto libero": dolcissima e tenerissima. Tanto tanto caruccia.
- Bluvertigo "La lontananza": belli i guizzi dell’arrangiamento, bello il sax, Morgan se la sta proprio spassando. Praticamente la recita, in un tentativo di disperato burlesque cerca di fare lo strafigo, ma non riesce manco a togliersi la camicia di forza la giacchetta e ci regala un momento da scolpire nella memoria per sempre.



- Stadio “La Sera dei Miracoli”:   Ecco... qui, invece, è tutta un'altra storia. Gli Stadio sono tra i pochi nell'Universo intero che possono permettersi di cantare Dalla, insieme a Ron e a Samuele Bersani. Al gruppo si aggiungono anche i vecchi componenti, Ricky Portera compreso. Gaetano Curreri immola un polmone intero sugli acuti, arrivano alle spalle le immagini di Lucio. Sto piangendo pure gli organi interni. E' un'esplosione.



Virginia Raffaele stasera supera sé stessa: l'imitazione di Donatella Versace che perde i pezzi durante la serata è puro genio.

I vecchi POOH infiammano l'Ariston, scene da groupies così accese le abbiamo viste solo con l'arrivo di Padre Pio a Roma.

IL COLPO DI SCENA ARRIVA A META' SERATA (ma è stato già segnalato su twitter da alcuni giornalisti): ci sono stati diversi problemi tecnici durante l'esibizione di Miele e Gabbani. In sala stampa non tutti sono riusciti a votare (l'esito incide al 50% sul risultato finale): la procedura viene ripetuta e FRANCESCO GABBANI RISULTA VINCITORE.

IL MONDO NON E' PIU' CAPOVOLTO.



A questa splendida ed inattesa notizia, si aggiunge il fatto che a trionfare siano gli Stadio.

E' un momento perfetto, non potrebbe andare meglio di così.

E invece a perfezione si aggiunge altra perfezione.

Parte il DopoFestival.

Elio e Le Storie Tese insieme alla Gialappa's sono un sussulto di struggente nostalgia che scuote l'anima: è la televisione di "Mai dire", è genialità ed improvvisazione coi tempi giusti, è intelligenza, è totale.
Ma non ci si ferma qui, perchè il gruppo si esibisce insieme ad Adrian Belew, omaggiando David Bowie con "Heroes". Credo che in Italia siano davvero in pochi a rendersi conto della reale portata di "musicisti coi controcazzi" di Elio e le Storie Tese: questo momento è da incorniciare.

Basterebbe questo, davvero.
Posso andare a dormire felice.

Ma no, mi vogliono fare altri regali, aggiungere perfezione a perfezione.



Al DopoFestival arriva Gabriel Garko: lasciarlo in mano alla Gialappa's è praticamente bullismo, roba da chiamare il Telefono Azzurro. 
Onestamente, sono morta dal ridere, per un paio di minuti ho faticato a respirare. 
Il povero co-conduttore/valletto è semplicemente travolto, non può che soccombere.

Il colpo di grazia finale lo da Max Giusti in versione Bono Vox: il suo "I still haven't found TOTO CUTUGNO" è definitivo.

Sono morta.

FINE TERZA SERATA.

giovedì 11 febbraio 2016

FESTIVAL DI SANREMO 2016 - SECONDA SERATA



Lunga.
Lunga e sfiancante questa seconda serata che pare già di essere alla quarta, quando desideri solo che l'agonia finisca.

Si parte subito con la gara delle Nuove Proposte e di questo dobbiamo dare il merito a Carlo Conti: il meccanismo è quello ad eliminazione diretta, così come lo scorso anno.

Chiara Dello Iacovo/Cecile: la prima è leggera e scanzonata ("Introverso"), la seconda ("N.e.g.r.a.") risulta assolutamente I.M.B.A.R.A.Z.Z.A.N.T.E.. 
Passa Chiara Dello Iacovo.
Irama/Ermal Meta:sono due tra i brani più interessanti, peccato doverne perdere uno in corsa. Irama con "Cosa resterà" e con i suoi lobi a penzoloni (cit.) piumati risulta più intenso ed emozionante di Ermal Meta (ex La Fame di Camilla) che con la sua "Odio le favole" tira fuori quella sicurezza da cantante ed autore consumato che scrive canzoni un po' per tutti. Passa Ermal Meta.

(IL BLOG DI TENDALLEGRA, NELLA PERSONA DI TENDALLEGRA, DICHIARA FIN DA SUBITO IL SUO TOTALE SOSTEGNO INCONDIZIONATO E PIENO D'AMORE A FRANCESCO GABBANI CHE SI ESIBIRA' STASERA CON LA SUA "AMEN").


Torniamo alla gara dei Big.

Dolcenera: premesso che lei per me sarà sempre quella che ha friendzonato il povero Baccini ridotto a tappetino a "Music Farm", presenta un brano più intimista rispetto alla sua solita cifra, brava come sempre al pianoforte, l'accenno del coro gospel spinge abbastanza il brano che quasi ce la fa a strappare la sufficienza. Ho detto quasi. 5

Sembravamo partiti con uno sprint diverso, dai... addirittura cinque canzoni di fila. Quindi è bene far interrompere la gara da Virginia Raffaele in versione Carla Fracci acidula, spocchiosa e rincoglionita quanto basta. Ottima.

Clementino: a Clementino voglio bene, davvero tanto bene. Non posso demolirlo più di tanto, ma non capisco, non riesco a definirlo, non riesco ad incasellarlo dentro un voto ed il fatto che mi sembra di vedere e sentire Checco Zalone di certo non aiuta. N.C.
Patty Pravo:eccola qui, cinquant'anni di carriera, completamente tirata a lucido (praticamente è di gomma), l'unica vera diva di questa edizione, icona per definizione. Biascica un pezzo di Zampaglione che non appare proprio una schifezza. 6



Ma non illudiamoci, la gara si ferma di nuovo per celebrare i successi della musica italiana con EROS RAMAZZOTTI. Anche lui propone il suo mini-concerto di hit sanremesi: pubblico entusiasta, l'Ariston impazzisce. Certo non ti aspetti che Eros arrivi in versione bomber e tiri un calcio che fa quel gol imparabile che nessuno immaginava. In molti temevano l'ospitata di Elton John ed un suo possibile intervento sulla discussa proposta di legge Cirinnà sulle unioni civili e poi arriva il ragazzo nato ai bordi di periferia che glielo sventola in faccia a tutti l'arcobaleno. 





Per quando mi riguarda, con questo gesto ha appena riscattato un'intera carriera.

Valerio Scanu: no, vabbè. Ma che ti vuoi votare? 0
Francesca Michielin: non mi soffermerò sul vestito da Pollyanna, su quel tutone strano, su quella specie di pigiama... o forse si, perché la canzone è una cosa davvero insulsa. 3

Queste due esibizioni, mi hanno veramente stesa, aspetto Neffa ed Elio e le Storie Tese, ma il momento sembra non arrivare mai.



Chi, invece, arriva spiazzante è EZIO BOSSO, il pianista e compositore affetto da SLA. 
"La musica è una vera magia. Non a caso i direttori d'orchestra hanno una bacchetta". 
Sono tutti muti. Tutti trattengono il fiato.
Con emozione e fatica racconta la sua vita, con una semplicità disarmante ci regala una struggente interpretazione al pianoforte.
E' UNA VALLE DI LACRIME.
"La musica, come la vita, si può fare solo in un modo: INSIEME".
L'Ariston esplode in un boato, forse anche un po' liberatorio per un'emozione ormai incontenibile.

Si potrebbe finire qui, in fondo non ci siamo fatti troppo del male. E invece....

Alessio Bernabei: qui il "chicazz'è?" ci starebbe tutto, ma in questi giorni ci siamo documentati. ORA TU, COSO MOSTRUOSO, COME OSI SCIPPARE IL TITOLO DI UN FILM MERAVIGLIOSERRIMO PER ADOPERARLO SU UNA PORCHERIA DEL GENERE?EH?  




Elio e le Storie Tese: tutti in rosa, sette ritornelli con annesso applauso passando dall'uno all'altro... ma come fai a classificarli? OLTRE OGNI CATEGORIA, MODI, LUOGHI, LAGHI, TEMPO E SPAZIO. 1.000.000.000.000.000.000.000

Momento ospite internazionale: Ellie Goulding scivola via inutile e leggera. Si comincia ad essere un po' provati.

Neffa: Giovanni Pellino, Neffa Neffino mio.... ecco, lui è uno che dal vivo canta magnificamente, è praticamente perfetto nell'intonazione. Stasera paga tantissimo l'emozione e, seppur abbellito da guizzi orchestrali e pieno della sua cifra artistica e di quella velata malinconia, il brano non arriva a pieno a tutti. Un vero peccato. 6 (per l'esibizione) 8 (per il bene che ti voglio)

Nicole Kidman arriva all'Ariston, ci tocca un'intervista.

Mancano due esibizioni, una quindicina di cambi d'abito delle vallette, Frassica, altri 45 personaggi presi a caso, il tg, la pubblicità, Sergione dentro la sala stampa e la classifica.
Tutto questo alle 23.47.

Annalisa: lei è molto bella, la trovo anche molto brava, ma il brano è tremendo. Questi giovani cantanti senza un briciolo di coraggio, che non osano, non sperimentano e ti buttano lì queste lagne tutte uguali prodotte in serie in fabbrica.... Che tristezza. 3
Zero Assoluto: facile dire NOMEN OMEN, ma risultano veramente meno peggio di tantissimo altri. 6

ABBIAMO SENTITO TUTTI I BRANI IN GARA.

SE QUESTI SONO QUELLI AMMESSI, MA CHE MERDA ERANO GLI SCARTI?



Ma non distraiamoci, perchè NINO FRASSICA con il suo geniale nonsense sta spaccando metaforicamente la faccia a tutti. Nella doppia intervista demolisce la valletta Garko, canta anche un brano serio, bello e poetico. 
Ma non potreste mettergli in mano un DopoFestival, un Festival, che ne so, la RAI?

E vai di tg, quartetto di musiciste, Antonino Cannavacciuolo che dispensa consigli sulla cotture della uova.... lo stracciamento di palle sembra non finire mai. Ma è bellissimo vedere la Ghenea che scappa dallo chef perché ha paura che la meni. Speravo che Cannavacciuolo tirasse giù tutto il Festival con una sua pacca micidiale. Non l'ha fatto. Peccato.

E' doveroso e sentito il ringraziamento a Rocco Tanica ed al suo estremo sacrificio: ha rinunciato alla gara con gli Eelst solo per consolare noi, poveri morti di sonno e di stanchezza, noi masochisti che abbiamo l'ardire di continuare a seguire fino a quest'ora.

Il suo "HEI NATASHA, HAI FATTO TU LA PISCIA?" da un senso a tutto.

Alle 00.47 arriva la classifica.

Passano Clementino, Annalisa, Scanu, Michielin, Eelst e Patty Pravo.
A rischio eliminazione: Zero Assoluto, Dolcenera, Neffa e Bernabei.

FINE SECONDA SERATA.


mercoledì 10 febbraio 2016

FESTIVAL DI SANREMO 2016 - PRIMA SERATA



Ok, è solo colpa mia.

Cosa potevo aspettarmi dopo lo scorso anno?

Forse ho avuto un moto di inspiegabile ottimismo, ma credevo si potesse fare quello scattino, quel passettino in più verso la decenza.

E invece.....

Carlo Conti è sempre fedele a sé stesso: padroneggia il palco alla sua maniera e l'omaggio al defunto incombe immediatamente con il ricordo di David Bowie quando l'orchestra apre il Festival eseguendo "Starman".

Credevo che la scelta di mettere Gabriel Garko alla conduzione fosse una mezza genialata, se avesse giocato bene le sue carte poteva riscattare un'intera carriera di bello ed inutile, magari anche buttandola in vacca e calcando la mano su l'ostentazione del suo non sapore, utilizzando l'autoironia. Invece ti ritrovi sul palco una specie di gatto paralizzato davanti ai fari della macchina con gli occhioni sbarrati da "porcatroia", incapace persino di leggere il gobbo. Insomma, una mezza valletta sciancata (inteso che non è riuscito ad essere a pieno manco quello) come tutte le peggiori mezze vallette sciancate che ci sono state negli anni. 
L'inutile Madalina Ghenea veleggia totalmente inutile in mezzo al nulla, anche la bravissima Virginia Raffaele non riesce a spingere lo show, affidandosi forse ad uno dei suoi non migliori personaggi.

Ma veniamo all'analisi del polpettone propinatoci alla prima serata.

Lorenzo Fragola: è lui ad aprire la gara con l'esecuzione di una lagna cosmica degna delle peggiori lagne cosmiche di sempre, una sorta di filo conduttore che unirà quasi tutte le altre esibizioni. 3
Noemi: a Noemi voglio bene, vorrei anche darle in beneficio del dubbio e riservarmi di alzare il voto dopo un ascolto più attento, ma nessuno riesce a togliermi l'immagine di Marco Masini (autore del brano) che va a spasso con la sua Louis Vuitton attaccata al braccio, ostentando la borsa di una donna. Raccapricciante. 3/4 (per simpatia)
Dear Jack: la new entry Leiner (e vecchia conoscenza di questo blog) mostra tutta la sua giovinezza ed inesperienza, urgono almeno altri dieci anni di lezioni di canto da Paola Folli e Rossana Casale. La lagna bis che ascoltiamo stasera (molto simile a quella di Fragola, peraltro) porta dritto dritto il gruppo a guadagnarsi lo stesso voto del precedente reduce di "X-Factor". 3
Giovanni Caccamo e Debora Iurato: lagna ter che arriva inesorabile ad avvilire i miei pensieri, parole, opere ed omissioni. E niente, non ci muoviamo da lì. 3

Ma il peggio è sempre dietro l'angolo, perché arriva Laura Pausini a regalarci un suo mini-concerto.

Stadio: a loro voglio un gran bene, ma Gaetano Curreri è calante, l'esecuzione non è degna di un artista della sua esperienza. Detto questo, onestamente, non mi sento di demolirli, non posso e non devo. 6 (per rispetto)




Arisa: avvolta da una specie di zanzariera con maglione e calzettoni di lana (oh Pippa, ma manco a casa buttandosi a piangere sul divano ed affogandosi di gelato e cioccolata dopo che è finita la nostra storia d'amore e temendo di rimanere sola tutta la vita e di essere ritrovata morta divorata da un pastore alsaziano, insomma....non ci si riduce così, non l'avrebbe fatto manco Bridget Jones) con un'intonazione pressoché perfetta ed una tecnica impeccabile, offre un'esibizione degna di tale manifestazione e di tale palco. Che piaccia o meno, Arisa sa cantare ed il brano è il migliore ascoltato finora. 7

No. Il peggio non era la Pausini.

Sono Aldo,Giovanni e Giacomo che riesumano sketch di vent'anni fa. Brasati, stracotti,lessi. 
Su twitter qualcuno comincia a rimpiangere persino la famiglia Anania.

Enrico Ruggeri: mah... abbiamo fatto un leggerissimo passo avanti, ma anche se l'esecutore è bravo, il brano non lascia niente. 4
Bluvertigo: Peccato che Morgan sia così sfiatato, il pezzo è musicalmente molto interessante, bella l'interazione tra band ed orchestra, la loro cifra emerge e si sposa bene con l'ensamble. Sono curiosa di ascoltare la versione studio. Degno di nota è il lancio della chitarra presa al volo dall'orchestrale. Se Morgan se ne porta ogni sera una fatta di cemento, la si potrebbe lanciare in faccia ad un sacco di gente ed in diversi momenti, movimentando la manifestazione ed agevolando il ritmo del Festival. 7 e 1/2

Arriva il mio vecchio amico ELTON JOHN 



che ricorda a tutti cosa voglia dire essere un grande artista: si siede al pianoforte e piazza lì due sue super hit ed il suo nuovo singolo. 
Vabbè, siamo davvero su un altro pianeta. 
Le mie orecchie si stanno riconciliando un po' con la vita.

Rocco Hunt: con la sua "Wake Up" da una frustata a tutti, finalmente un po' di ritmo, il brano mi pare persino un velato omaggio a Pinuccio mio. Insomma, incredibilmente, per me è un sorprendente SI. 7
Irene Fornaciari: poverina. Non so davvero cosa dire. 3 (per compassione).

Tra ospitate, lungaggini, fuffa, diversamente vallette e diversamente co-conduttori, alle 00.41 arriva la classifica parziale.

Si salvano  Stadio – Ruggeri – Fragola- Hunt- Arisa-Caccamo/Iurato.
A rischio eliminazione finiscono Fornaciari-Noemi-Bluvertigo-DearJack

La nota davvero carina è l'appello che la rete rivolge ai cantanti per sostenere i diritti civili di tutti: saranno in molti a raccoglierlo e sul palco irromperanno i colori dell'arcobaleno.

Grazie.




FINE PRIMA SERATA (E CE NE SONO ALTRE 4).