Siamo in dirittura d'arrivo, anche quest'edizione del Festival di Sanremo sta per essere archiviata.
E' dunque il momento dell'analisi e di andare al netto di tutto e parlare di canzoni, tirare le somme e prepararsi per la finale di stasera che si preannuncia di una lunghezza estenuante.
FRANCESCO GABBANI
E' stato amore a prima vista e primo ascolto, fin da quella serata di selezione di "Sanremo Giovani" andata in onda su RaiUno prima di Natale e che abbiamo visto credo io ed i parenti dei cantanti. Ho amato da subito "Amen", ho sostenuto Francesco Gabbani e la sua canzone facendola ascoltare a tutti, pur essendo convinta fin da allora che a spuntarla alla fine sarebbe stato Ermal Meta.
La sua iniziale eliminazione mi ha buttata nel vero sconforto, non riuscivo a farmene una ragione.
E poi, ecco che tutto diventa favola e succede quello che non ti aspetti.
Si impalla il meccanismo e su twitter sono proprio i giornalisti (il cui parere incide al 50% sull'esito del giudizio) a scrivere fin da subito di non essere riusciti ad esprimere la loro preferenza. La Rai è costretta ad ammettere l'errore, la procedura viene ripetuta ed "Amen" passa il turno ed arriva in finale. Quando si esibisce, il pubblico dell'Ariston lo ascolta con tutta l'attenzione che merita e gli tributa l'applauso dovuto. Insomma.... un po' fenice che risorge dalle ceneri, un po' Cenerentola, Francesco Gabbani trionfa e vince il Festival, portandosi a casa anche il prestigioso riconoscimento del Premio della Critica intitolato a Mia Martini.
Credo non esista vittoria più bella da vivere e da poter raccontare.
I CAMPIONI
La prima cosa da dire è che, mai come quest'anno, molte canzoni hanno bisogno di ulteriori ascolti per essere apprezzate. Non sono immediate.
Alla luce di ciò, ecco che il ruolo delle radio è fondamentale.
Amo Elio e le Storie Tese, ma "La Canzone Mononota" era un'altra cosa, di certo superiore a questa. I sette ritornelli di "Vincere l'odio" sono la dissacrante presa per il culo del festival e dei suoi motivetti scialbi da canticchiare. Insomma, non è il loro guizzo migliore, ma diciamocela tutta... ce ne fossero di artisti così...
Gli Stadio hanno emozionato tantissimo durante la serata delle cover, ieri sera il pubblico chiedeva addirittura il bis; non mi dispiacerebbe un bel riconoscimento a questo storico gruppo che ha fatto sempre un po' la parte da mediano, di quelli che lavorano in silenzio e tirano fuori cose bellissime. Insomma, dopo tanti anni di carriera un posto sul podio ci starebbe tutto.
Francesca Michielin, disarmante nella sua dolcissima semplicità, emoziona, arriva e convince: si piazzerà alta in classifica.
Che possa piacere o meno, Rocco Hunt ha portato un pezzo giusto, è ritmato, radiofonico, a spingerlo ha un seguito fortissimo. La sua "Wake up" è trascinante, lui affronta il palco con una naturalezza da artista consumato.Credo che almeno tra i primi tre potrebbe arrivare tranquillamente.
Non non sono una sua fan, ma la canzone più bella di tutte, la
più brava di tutti in questa edizione è ARISA.
Sarà difficile la doppietta: il primo posto di "Controvento" è stato una sorta di risarcimento per non aver premiato il più meritevole "La Notte", ma forse non impossibile.
Arisa è tecnicamente impeccabile, la sua voce arriva dritta come un treno e ti entra dentro.
Se le cose procedessero con giustizia dovrebbe
vincere lei.
E', tutto sommato, un anno un po' strano.
Non ci sono nomi dati vincenti fin in partenza, forse anche grazie al fatto che Carlo Conti non abbia mostrato la classifica parziale.
A rischio eliminazione ci sono Neffa, Dear Jack, Zero Assoluto, Irene Fornaciari e Zero Assoluto.
Il televoto aperto ieri sera ne salverà solo uno.
Insomma, i giochi non sono fatti, potrebbe essere una finale da vivere attimo dopo attimo con la sorpresa che forse non ti aspetti.
L'unica certezza che ho, è che la serata sarà aperta da Francesco Gabbani che tornerà ad esibirsi con il suo meraviglioso brano.
AMEN.
2 commenti:
Meraviglioso il brano di Gabbani?
Stai scherzando, vero? ;)
Mò m'arrabbio, eh!
SGRUNT.
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