Un festival molto lungo, molto classico, che celebra la sua liturgia di Contiana maniera un po' come ha fatto lo scorso anno.
Se nel 2015 a trionfare è stato un gruppo di giovani vecchi con le groupies novantenni, nel 2016 vincono dei vecchi un po' giovani che hanno ancora qualcosa da dire.
Non ci stacchiamo dalla quella collocazione di "medietà" intesa come mediocrità in cui si è saldamente posizionato lo scorso anno e che, visti i risultati di ascolto, pare si avvierà anche il prossimo con una probabile edizione Conti ter.
Va riconosciuto al conduttore l'aver avuto uno sguardo più ampio sul panorama televisivo/musicale: lo spazio dato ai cantanti prodotti dai talent è stato in percentuale molto alto, abilmente mixato con un tocco di vintage chic (Pravo e Ruggeri, quei "vecchi" che in classifica si sono posizionati anche molto alti e che hanno tenuto egregiamente botta) e con dei lampi di artisti/personaggio (Elio e le Storie Tese/Bluvertigo/Arisa ma anche la stessa bravissima Virginia Raffaele) molto amati dai social e dal pubblico di cultura musicale medio/alta.
Insomma, Carlo Conti è un furbissimo vecchio volpone che ha tirato fuori dal calderone la sua ricetta vincente.
Sanremo non è fatto dall'indice di gradimento, sono gli ascolti che contano e lui, che sa far di conto di nome e di fatto, ha vinto tutto.
Va riconosciuto al conduttore il merito di aver regalato uno spettacolo con una finale aperta e dall'esito non previsto, né scontato, né prevedibile.
Non ricordo un Sanremo dove fino alla fine non è stato possibile capire con certezza chi avrebbe vinto.
Molto sarà dipeso dal non aver mostrato la classifica parziale, lasciando quindi quel giusto pathos che in una gara (quello che poi alla fine è il Festival di Sanremo) è il sale di tutto.
La classifica
16 Irene Fornaciari
15 Dolcenera
14 Alessio Bernabei
13 Valerio Scanu
12 Elio e le Storie Tese
11 Annalisa
10 Arisa
09 Rocco Hunt
08 Noemi
07 Clementino
06 Patty Pravo
05 Lorenzo Fragola
04 Enrico Ruggeri
03 Caccamo/Iurato
02 Francesca Michielin
01 Stadio
I Premi
- PREMIO SERGIO BARDOTTI MIGLIOR TESTO: “AMEN” DI FRANCESCO GABBANI
- NUOVO PREMIO MIGLIOR MUSICA “GIANCARLO BIGAZZI” – “UN GIORNO MI DIRAI” DEGLI STADIO
- PREMIO SALA STAMPA “LUCIO DALLA” – STADIO
- PREMIO CRITICA MIA MARTINI – PATTY PRAVO
I Vincitori
Mi sono commossa.
Io me li ricordo schifati da tutti a Sanremo
con "Allo Stadio" e con il loro pezzo più bello dell'intera carriera
"Canzoni alla Radio".
Sempre ultimi.
E Dalla che gli diceva di
insistere.
Le parole di Curreri ("io questo palco lo odio e lo amo") ti fanno capire quanto cazzo soffrono gli
artisti che senza traini mediatici alle spalle si sono dovuti fare un mazzo a
capanna tutta la vita.
Veramente, ma veramente STRAMERITATO.
Veramente, ma veramente STRAMERITATO.
E’ stata davvero "LA SERA DEI MIRACOLI".
ONORE AGLI STADIO.
2 commenti:
La canzone degli Stadio a me non piace per niente, ma pazienza.
E' stato un festival medio che ha fatto contenti tutti, per non far contento nessuno, e il prossimo anno ci toccherà di nuovo beccarci Conti.
Per carità, c'è di peggio, però un cambiamento non mi sarebbe spiaciuto...
C'è di peggio, si.
Ma c'è pure di meglio.
Personalmente, questo modo di fare Sanremo non mi piace.
Io ho amato i Festival di Baudo e quelli di Fazio: per la cura nella scelta dei cantanti, per i dettagli, per quello sguardo da innamorati della televisione e di Sanremo che ho trovato solo in loro ed in me.
Se poi, si volesse tentare di stravolgere e trasformare completamente il Festival, credo che nessuno ci riuscirebbe. Sanremo è un monumento che puoi solo spolverare e lucidare: se provi a spostarlo, ti casca sopra e ti sfracella.
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