Prima che la tv ed i suoi programmi riempissero così tanto le nostre vite, c'era la scuola, c'erano i libri, c'era lo studio, un po' obbligato, ma che poteva anche appassionare.
L'ODISSEA mi è sempre piaciuta. Ricordo le appassionanti spiegazioni della mia insegnante di italiano alle scuole medie: io mi incantavo a sentir raccontare le gesta di Ulisse, non mi limitavo a seguire il programma, andavo avanti per i fatti miei, portandomi l'antologia a letto la sera e leggendomi tutto (con quel libro ciccione in mano, un dolore alle braccette indicibile).
Non potevo smettere, non riuscivo a smettere.
Colma di sapere e di erudizione, negli anni a venire, ho sempre pensato ad Ulisse come al figlio del vecchio Laerte, il cui telo funebre Penelope tesse di giorno e disfa di notte.
E poi... a distanza di anni....ti ritrovi con il LAERTE DEL TERZO MILLENNIO.
E pensi che è davvero finita.
2 commenti:
L'Odissea l'ho "incontrata" per la prima volta all'università, e come disse (più o meno) il nobile veneziano Pococurante nel Candido di Voltaire: "per un certo periodo mi fecero credere che Omero mi piacesse".
Laerte Pappalardo mi piace ancora meno, meglio il padre: datemi una sigarettaaaaaa, datemi una sigaretttaaaaaaa... ma io non fumo!
a me piace invece la sua ex selvaggia lucarelli mmmm
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