Mi domandavo quando sarebbe finita la parabola ascendente del "Grande Fratello".
Da parte mia, ricordo l'ultima edizione che ho seguito che, se non sbaglio, fu la terza: era l'anno di Patrick, Ascanio e Katia, di Serena Garitta che poi vinse. In quell'edizione ricordo di essermi fatta davvero tantissime risate grazie a quel simpatico, stralunato e surreale Patrick: ancora si ravvisava un minimo di spontaneità, certamente già lontana anni luce da quella dei concorrenti della prima edizione.
Già... la prima edizione.
Sembra una vita fa.
In quel caso si trattò anche di una sorta di esperimento sociologico, il mescolare insieme dieci individui sconosciuti, obbligandoli ad una convivenza di reclusione forzata, era certamente un meccanismo, al di là del semplice voyeurismo, anche affascinante da osservare per tutta una serie di dinamiche impreviste ed imprevedibili.
Col passare del tempo, ogni edizione è stata sempre più un divenire di toni esasperati, una vera e propria passerella di personaggi (e non persone) ritagliati da sceneggiature scritte a tavolino e copioni della più bassa lega: indigesti, improponibili, irriverenti, maleducati.
Non penso nemmeno lontanamente che il Grande Fratello possa essere lo specchio reale della nostra società, perchè sarebbe davvero desolante.
Sono certa, invece, che ne rappresenti la parte peggiore.
E soltanto in microscopica parte.
Quindi non conta.
6 commenti:
concordo in pieno con quanto da te affermato, anche io credo non rappresenti la società in cui viviamo: purtroppo la volgarità ostentata impera ovunque.
Ettore caro, come stai? E' una gioia rileggerti. Mi manchi tanto durante le puntate di X Factor. Baci.
sto bene cara ale e stasera ci sarò :)bacioni
Evvivissimaaaaaaaaaaa !!!!... :o)))
Concordo sempre con quello che scrivi.
Devo iniziare a preoccuparmi??:)
Daniele, magari devo iniziare a preoccuparmi io.... :o))))
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