martedì 4 marzo 2008

COSA RESTERA' DI QUESTO FESTIVAL 2008


Anche quest'anno sono reduce dalla mia settimana sanremese che mi ha letteralmente distrutto fisicamente; orari pazzeschi la notte e sveglia presto la mattina, credetemi, sono ridotta uno straccio, un cesso coi ricci.

Ne è valsa la pena? Ma certo, ne vale sempre la pena quando fai qualcosa che ti piace fare, non certo per imposizione o per dovere di blogocronaca.

E allora; COSA RESTERA' DI BELLO IN QUESTA EDIZIONE DI SANREMO?
DI COSA MI RICORDERO' CON PIACERE ED UN PIZZICO DI NOSTALGIA?

Innanzi tutto rimarranno loro, Elio e le Storie Tese o meglio gli Elii che in compagnia di Lucilla Agosti (Speaker di Radiomontecarlo e Vj di All Music) e di Lucia Ocone ("Vita da Cammariere" è ormai un cult), hanno dato vita ad un DopoFestival ironico, allegro, divertente, fatto davvero da chi vuole bene alla musica, con trovate geniali ed a volte troppo, ma davvero troppo sottili per essere colte da tutti. Uno spettacolo purtroppo penalizzato dall'orario impossibile al quale è andato in onda e solo i maniaci pazzi, un po' storditi e malati di mente come me hanno coraggiosamente resistito.
Pierino "la peste" Chiambretti con la sua ironia, sottigliezza e la sua intelligenza, le sue feroci battute rivolte al M° Caruso e l'indimenticabile accoglienza rivolta a TriMITICO che gli ha fatto guadagnare anche uno "stronzo" in eurovisione.
Il solito Super PIPPO BAUDO che, a dispetto di tutte le critiche, rimane sempre un signor professionista, capace di reggere le fila di una macchina da guerra come Sanremo, di coccolare i cantanti, saperli valorizzare, invitarli e curarli. E questo è un dato di fatto, tutti gli artisti lo hanno personalmente ringraziato: per una manifestazione che ha l'unico compito di privilegiare la musica, è soltanto un punto di merito.
La pazzia di Loredana Bertè e la follia totale di Ivana Spagna che andandole dietro, diventando la sua barbie personale (l'ha truccata, vestita e pettinata) ha dimostrato di come si possa cadere in basso pur di fare un'apparizione in televisione. Patetica.
I fischi del pubblico in sala rivolti alla Tatangelo sono stati un momento di soddisfazione personale: oltre al fatto che con mio enorme sollievo non è riuscita a vincere, ho realizzato che non sono solo io a non sopportarla. Canzone patetica e banale, spero che qualche gay le spieghi qualcosina.
L'esibizione di Lorenzo Jovanotti e Ben Harper mi ha emozionata: riunire musicisti, ascoltare suonare e cantare live in questo modo intenso è uno dei grandi regali che Sanremo riesce a fare ogni anno.
La poesia di Sergio Cammariere che suona la musica che piace a me, si circonda di una band d'eccezione (su tutti il trombettista Bosso), si emoziona come non mai emozionando anche me, improvvisa com'è normale nel jazz, esibendosi tre volte in modo diverso, duettando con un monumento della bossanova come Gal Costa. La musica, anche se raffinata o sofisticata, quando la si suona così, con tale passione ed amore, arriva a chi la ascolta, non c'è niente da fare. L'arte pura ha un potere talmente forte che è impossibile rimanere indifferenti.
E su tutti rimarrà TRIMITICO (Francesco Tricarico), apparso come un alieno fatto e strafatto, con lo sguardo alla Psycho col suo grido di sofferenza alla ricerca di una "Vita Tranquilla", il suo tormentato iter esistenziale, che a dispetto di tutto e tutti ha vinto il premio della critica intitolato a Mia Martini. E' diventato l'icona degli Elii che gli hanno tributato alla fine anche la simpatia del pubblico. E, nonostante abbia praticamente mandato a quel paese Chiambretti, alla fine si è prestato all'ironia interpretando gli sketchs che lo riguardavano e lasciandosi suggerire dai cantanti suoi colleghi le risposte alle domande dei giornalisti.
Ed anche per questo 2008 il Festival è finito.
Ora dovrò aspettare un altro anno.
Sigh......

1 commento:

Anonimo ha detto...

Meno male che sei tornata a pubblicare. Quando ho visto che i commenti erano fermi a venerdì mi sono preoccupata.
E' stata dura eh!!