...questo il tema ricorrente dei miei cinque giorni trascorsi in quel di Bologna per ART FIRST 2009, la più grande rassegna italiana di Arte Contemporanea.
Abbiamo camminato a più non posso, girato tanto tanto, ci siamo addentrati in piazze, stradine, vicoli ed ogni volta, ma proprio sempre, si finiva per tornare davanti al mio albergo, nel pieno centro della città (paraparà, paraparà, paraparà, paraparà).
Alla fine gli altri del gruppo, che alloggiavano in posti diversi, si sono dovuti arrendere all'evidenza, ammettendo che la scelta più intelligente era stata la mia, bivaccando quindi nella mia deliziosa stanza con il letto in ferro battuto, le mantovane alle finestre, le piantine di ciclamini sul terrazzo ed il carinissimo soffitto tutto dipinto.
....ma torniamo al tema principale: la città di Bologna (paraparà, paraparà, paraparà, paraparà).
Un tempo schifido, tremendo: non sentivo un freddo così terribile dai tempi dell'università in quel de L'Aquila. E se lo dice una che ha sempre caldo, che sta con le finestre aperte anche d'inverno, che non usa nè sciarpe, nè guanti, che dorme con l'aria condizionata a palla, bè....allora credeteci...il freddo era reale.
Ma continuiamo a camminare, perdiamoci in questi bei porticati, osserviamo le vetrine dei negozi (paraparà, paraparà, paraparà, paraparà), facciamo shopping....viviamoci questa splendida città nel cui centro, incredibilmente, non si perde neanche un bambino (paraparà, paraparà, paraparà, paraparà).
In Via delle Belle Arti mi sono ritrovata davanti la Bottega artigiana di un Liutaio: credetemi, sembravo una bambina davanti alle giostre, io davanti ad un negozio di scarpe....una cosa meravigliosa...un mestiere di altri tempi...un luogo incantato dove nascono gli strumenti musicali (paraparà, paraparà, paraparà, paraparà).
Giovedì 22 c'è stata la Preview di Arte Fiera, riservata solo a espositori, compratori, gente del mondo dell'arte e della cultura.
Questo lo stand di WAREHOUSE CONTEMPORARY ART, la galleria della quale ero ospite: carina la stella, vero? (siccome l'opera è senza titolo, ne ho suggerito uno io, facile facile: li ho invitati a fotografarmi lì dentro, ribattezzandola ora, giustamente, "Porno-Star" - vabbè, ovviamente sto scherzando...).
Ora, secondo voi, la pestifera sottoscritta poteva farsi sfuggire un'occasione del genere?
Certo che no.
Armata della sua VIP-CARD, alle ore 16 si presentava vestita di tutto punto all'ingresso dei padiglioni.
E dopo aver tormentato le orecchie dei suoi accompagnatori ed amici per tutti i minuti di tutti i giorni canticchiando "Disperato Erotico Stomp" (paraparà, paraparà, paraparà. paraparà) indovinate con chi si trova faccia a faccia?
Ma si, proprio con lui, con la persona che volevo disperatamente incontrare fin da martedì, per dirgli: Carissimo LUCIO DALLA è vero!
NEL CENTRO DI BOLOGNA NON SI PERDE NEANCHE UN BAMBINO!!!
4 commenti:
Sarà che ho fame (o sono rimbambito) ma ho letto (paraparà) "ci siamo addentrati in PIZZE" ma cos'è il paraparà, appena uscivate dall'albergo c'era una banda musicale che vi seguiva? :D
Il letto in ferro battuto? Ma era un albergo per fachiri... e alle finestre le mantovane O_O, cioè il pane (mantovana-mantovanina tipo di pane) incredibile ^_^
e ridaje, ho letto le "patatine" di ciclamini T_T
Se ti sei trovata faccia a faccia con Lucio Dalla significa che non portavi i tacchi, non lo credo possibile!
Bello il negozio del liutaio, lui sta lì e lavora in quell'atmosfera in cui il tempo si è fermato, tu guardi, respiri, segui i suoi movimenti pazienti e pensi: quanti strumenti produrrà in un anno? Una stiva, perché poi gli strumenti li fa fare in Cina ^_^
Bel post e bella settimana, che l'importante è divertirsi specie quando si lavora... perché hai lavorato, vero?
@Taglia: innanzitutto pigliati un caffè figlietto bello perchè stamattina straparli e strascrivi pure.
Paraparà è la musichetta di "Disperato Erotico Stomp" il brano di Lucio Dalla non solo allegato al post, ma che gli da anche il titolo (è una citazione del pezzo).
Il letto in ferro battuto è bellissimo, ce l'ho anch'io a casa dei miei, è un'opera artigianale e tu sei poco informato, o meglio forse sei tramortito dall'Ikea.
Dicesi "mantovana" pannello in tessuto prezioso che si sovrappone ai teli delle tende (parliamo di uno stile classico o liberty). E non sono patatine, sono piantine!!! Ma te lo stai bevendo stò caffè???
Il negozio del liutaio è stato davvero incredibile e, non ci crederai, ma faceva davvero tutto lui, non c'era un occhietto a mandorla nei paraggi, manco a pagarlo oro.
Faccia a faccia con Lucio Dalla era chiaramente un eufemismo....diciamo faccia a tetta?...:o))))
Ehm....lavorato?
Chi, io?
ERO IN FERIE!!!....:o))))
No, niente caffè che poi mi dà la carica e scrivo ancora più cretinate ^_^
No, niente caffè che poi mi dà la carica e scrivo ancora più cretinate ^_^
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