martedì 29 luglio 2008

L'ULTIMA LEZIONE DI RANDY PAUSCH



RANDY PAUSCH era un insegnante presso la Carnegie Mellon University di Pittsburgh in Pennsylvania.

Si è spento qualche giorno fa, portato via da un cancro.

Consapevole della sua malattia, diede vita ad una famosissima lezione (sulla realizzazione dei sogni dell'infanzia) che ha fatto il giro del mondo.

Oggi "L'ULTIMA LEZIONE" di Randy Pausch è diventata un libro, edito da Rizzoli.





NON PERDETEVI QUESTO VIDEO. GUARDATELO.




Queste alcune delle sue parole:

"...Ecco, questo non dovremmo dimenticarlo mai.

L’ispirazione e la possibilità di sognare sono immense.

Quando sbagli qualcosa e nessuno ti dice più niente, significa che ormai hanno rinunciato.

Quando fai qualcosa di sbagliato e nessuno si prende la briga di dirti qualcosa, significa che è meglio cambiare aria.

Chi ti critica lo fa perché ti ama e ti ha a cuore.

Ricordate, però: ogni ostacolo, ogni muro di mattoni, è lì per un motivo preciso. Non è lì per escluderci da qualcosa, ma per offrirci la possibilità di dimostrare in che misura ci teniamo.

I muri di mattoni sono lì per fermare le persone che non hanno abbastanza voglia di superarlo.

Sono lì per fermare gli altri.

E allora… come si riesce a far sì che la gente ti aiuti?

Non si può arrivare in cima da soli. Qualcuno deve aiutarti. Io credo nel karma. Credo che si riceve ciò che si è dato.

Si riesce a farsi aiutare dalla gente dicendo la verità, essendo onesti, porgendo le proprie scuse quando si commette un errore e focalizzandosi sugli altri, non su se stessi.

Ricordate: i muri esistono affinché noi possiamo dimostrare quanto ci teniamo a superarli.

Esistono per separarci dalle persone che non vogliono davvero vedere esauditi i loro desideri d’infanzia.

Non cedete.

L’oro migliore è quello che giace in fondo ai barili di merda..."

1 commento:

Anonimo ha detto...

quanto ha ragione, mi hanno profondamente toccato le parole riguardo agli sbagli, forse perchè in questo periodo sto affrontando proprio una fase simile, sto cercando di far capire ad un amico che tirargli le orecchie perchè sbaglia non è cattiveria ma affetto.
magari gli regalo questo libro...