lunedì 11 giugno 2007

RIPOSI IN PACE....

La storia accaduta a Palermo, nella sua drammaticità, ha però dell'incredibile e fa sorridere, perchè sembra proprio la trama di un film.
Ecco che ad un funerale, si avvicina al sacerdote officiante un prete, tale Don Marco, che dichiara di essere un vecchio amico del defunto e chiede di poter concelebrare il rito funebre.
Nessun problema ed inizia la funzione.
Appartenendo il defunto a quella categoria di persone che sul proprio manifesto funebre ha voluto l'indicazione "non fiori, ma opere di bene", Don Marco fa passare tra i presenti un paio di collaboratori per la raccolta di offerte a favore di un bimbo affetto da una grave malattia. Incredibile la generosità dei presenti, vista anche la volontà di fare del bene del defunto.
Alla fine delle esequie Don Marco si dilegua con i suoi scagnozzi, la truffa è stata messa in atto e al danno si aggiunge la beffa: non essendo un vero sacerdote, probabilmente il funerale dovrà essere ripetuto.
Insomma, una cosa degna di Totò e Nino Taranto in "Totò truffa".
Nella sua totale mancanza di scrupoli, condannandolo senza meno, lo definirei però un atto geniale. Per mettere a segno il "colpaccio" Don Marco ha dovuto pure imparare a dir messa.
Non si può certo dire che non si sia impegnato.......

1 commento:

Maurizio Maestri ha detto...

Dopo il "rubare in chiesa", "rubare le caramelle ad un bambino", ecco il famigerato rubare ad un morto. Un Augurio a Don Marco di spendere il malloppo in medicine!!!