"Amore mio" è stato il tema di "ANNO ZERO" in onda ieri sera su Rai Due.
La puntata è stata completamente dedicata a storie di violenza sulle donne ed in particolare, un reportage girato nei quartieri di Torino a cultura islamica, ha portato alla luce una realtà raccapricciante.
Donne malmenate, abusate, offese nella loro dignità di individui, senza diritti, senza potere, senza aiuto da parte di nessuno.
E per donne non si intendono solo le adulte, ma anche le bambine: non solo violenza o botte per punizione. Botte anche per intimare il silenzio "così non lo racconti a nessuno, ti serve un segno per ricordarti di non parlare" e giù una forchettata nella schiena.Ad una bambina.
Donne lasciate tre giorni legate mani e piedi, senza mangiare e senza bere, chiuse da sole in casa, trattate peggio che animali; decisamente peggio, visto che gli animali sono tutelati dalla legge.
Ma soprattutto donne che dicono: "... se la donna si comporta male il marito può picchiarla, è giusto....".
E storie di donne che vengono maltrattate, picchiate e che alla fine diventano doppiamente vittime, del loro carnefice ed anche di loro stesse.
Perchè alcune di queste donne, massacrate inesorabilmente giorno dopo giorno, cominciano a pensare che forse è colpa loro, che forse quei maltrattamenti se li meritano, perchè sono loro ad essere sbagliate.
E non è solo questione di una cultura diversa da quella occidentale.
Il tema della violenza alle donne è attuale e presente in tutte le società, anche in quella cosiddetta "civile".
Questa dovrebbe essere una battaglia comune a tutti, al di là degli schieramenti politici, al di là del sesso di appartenenza, al di là di ogni cosa.
Ed andrebbe affrontata, una volta per tutte, nel modo adeguato.
E chiudo con la frase detta da una piccola ragazzina musulmana.
Le hanno chiesto: "Cos'è per te la donna?"
Lei ha risposto: "La donna è come un fiore. Se tu tocchi i petali...se li rovini, il fiore muore."
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