Secondo la legge sulla libertà di informazione, spunta fuori un documento dell'FBI finora rimasto segreto. Ecco la nuova teoria: Marilyn simulò in qualche modo il suicidio, prendendo grosse dosi di barbiturici, ma informando le persone a lei più vicine delle sue intenzioni, che miravano a dare uno scossone a Bob Kennedy, sperando che lui lasciasse la moglie per stare con lei. L'attrice era d'accordo con il cognato di Kennedy, che sarebbe dovuto intervenire giusto in tempo per salvarla. Ma tutti sanno che le cose sono andate diversamente, che nessuno la salvò, che forse fu uccisa, che probabilmente fu lasciata morire (che poi è la stessa cosa). Troppo scomoda Marilyn, erano troppe le cose che sapeva sulla famiglia Kennedy; non stupida come le donne che aveva interpretato sullo schermo, forse innamorata dei due uomini all'epoca più potenti d'America, forse troppo sola per riuscire a farcela, forse ha scherzato col fuoco. Non lo sapremo mai. Sappiamo solo che la tragicità della sua morte l'ha consacrata a mito. E che la storia ce l'ha consegnata così, eternamente giovane, eternamente sexy.
Eternamente Marilyn.
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