venerdì 14 settembre 2007

INTERVISTA AL KILLER


Ieri sera, in seconda serata, su Italia Uno, è ripartita la nuova stagione de "Le Iene".
Soliti volti, solite iene, tra cui alcuni bravissimi come Enrico Lucci, Alessandro Sortino e Luigi Pelazza.
Proprio quest'ultimo è stato l'autore di un servizio incredibile realizzato a Caracas.
Condotto per le strade della città da un abitante dei quartieri più a rischio (ma a Caracas sono tutti a rischio), un ragazzo trentenne (e qui è una fortuna se riesci a sopravvivere dopo i venticinque), Pelazza è approdato in una farmacia che è tale solo all'esterno. All'interno è un covo di killer, di sicari che le persone assoldano per fare ammazzare altre persone. Ed uno di loro accetta di farsi intervistare.
Inizia con l'esibire il suo corpo, in alcune parti mutilato, pieno di cicatrici, di pallottole ancora conficcate dentro. Racconta i molteplici interventi subiti, le menomazioni riportate, ma è ancora vivo, fiero di esserlo, ancora killer. Spiega che viene assoldato anche da gente comune, accetta l'incarico, segue per tre giorni il suo obiettivo, ne studia le abitudini. Il quarto giorno è morto. Non ammazza donne, solo uomini. In alcuni casi non li definisce nemmeno così, sono solo bastardi, meritevoli di morte. Spiega le tecniche di uccisione, da che parte sparare: un colpo alla tempia è certezza di morte sicura, oppure sopra la testa. Un colpo ed è fatta. Se la vittima prova a fuggire, dopo il primo colpo fatale, se ne aggiunge un altro quando è già cadavere. Se n'è meritato un secondo, perchè ha provato a scappare. Crede in Dio, ha un rosario appeso al collo. Ma la legge di Dio, che dice di non uccidere, è applicabile solo nel Regno dei Cieli, in quello degli uomini vale la sua di legge. Ha figli, ma non parla della sua famiglia; dice solo che spera per loro un futuro migliore del suo. Ecco perchè lavora tanto, per assicurarglielo.
AGGHIACCIANTE.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

l'ho vista. Impressionante.

Anonimo ha detto...

L'ho vista anche io!
Ho pensato che nonostante tutti i problemi che abbiamo sono fortunato ad essere nato in Italia.

Bignardo

Anonimo ha detto...

era assurda la tranquillità con cui spiegava le modalità di uccisione...e ripeteva continuamente "Boom!y se cayò"..x quel ragazzo generare morte è diventata una routine..

(ambra)